Lancia Augusta
La Lancia Augusta è stata prodotta dalla Lancia tra il 1933 e il 1936.
La vettura, erede della Lambda, nasce nel periodo in cui il mondo, in seguito al crollo repentino dei titoli di borsa di Wall Street, affronta una crisi di carattere economico che si potrà dire superata solo alla fine della seconda guerra mondiale. All’ufficio tecnico Lancia iniziano gli studi, secondo una impostazione generale che sarà del tutto nuova ed innovativa rispetto alle Lancia prodotte sino a quell’epoca.
Il mercato estero si intuisce che si chiuderà con sempre più fitte barriere doganali ed il nuovo prodotto è destinato alle limitate risorse del mercato interno nazionale.
Inizialmente si sarebbe voluta più grande di motore e dimensioni ma una vettura di questo genere poteva essere pensata solo per l’estero. In Italia ci si doveva rivolgere alla borghesia italiana che, visti i tempi, doveva limitare le spese. Serviva quindi una vettura che pur restando rivoluzionaria doveva essere piccola, leggera, economica e di conseguenza costare relativamente poco rispetto alle Lancia prodotte sino a quel giorno.
Una vettura di questo genere sarebbe stata maneggevole, doveva far accomodare in modo confortevole una famiglia intera ed andare alla stessa velocità di tutte le altre Lancia. Questo nuovo modello di limitate dimensioni doveva essere una sorta di utilitaria (secondo i canoni del tempo) sia pure d’élite. Quindi una vettura che doveva garantire gli altissimi standard della abituale “Clientela Lancia”, ma con costi estremamente più bassi sia d’acquisto che di mantenimento ed utilizzo. Stesse prestazioni in termini di comfort e velocità/accelerazione, in termini di abitabilità, ma a costi estremamente più bassi.
La prima uscita di questo nuovo modello avviene – come ormai consuetudine Lancia – al Salone di Parigi, aperto il 5 ottobre 1932. In quella occasione, per il mercato francese, la macchina – una 4 cilindri a V da 1,2 litri – viene chiamata “Belna”, mentre in Italia si vociferava che il nome potesse essere “Vespa” come dichiarò qualche giornale dell’epoca.
Quando però la vettura viene presentata al Salone di Milano dell’aprile 1933, per il lancio effettivo, il nome ufficiale sarà quello, decisamente più importante e “littorio” di Augusta.
L’Augusta fu prodotta in una sola serie perché montò sempre lo stesso motore e non furono fatte variazioni sullo chassis (misure del passo o altro).
I proprietari famosi
Tra coloro che apprezzarono l’Augusta, acquistandola ed utilizzandola, vanno citati tre famosi campioni del volante: Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Luigi Fagioli. Senza dubbio si tratta di un attestato di stima non da poco.
Tazio Nuvolari in particolare adorò l’Augusta e si fece ritrarre spesso accanto ad essa e ne vendette moltissime presso la sua concessionaria Lancia a Mantova.
Fu proprio Tazio a convincere Varzi, Fagioli ed anche Chiron a comprare l’Augusta. Nelle memorie dei piloti risulta che benché avessero in appannaggio per contratto l’uso di velocissime e potentissime vetture, preferivano invece utilizzare per l’uso quotidiano le Augusta, più leggere e maneggevoli che come diceva la prova di Auto Italiana del ’33 si potevano “guidare con il mignolo”.